TES – Transizione Ecologica Solidale, è stata ascoltata in Senato, dalla Commissione VIII, nel corso dell’esame del Ddl 29 in materia di rigenerazione urbana. Per il think-tank della transizione ecologica ha preso parola la curatrice scientifica dott.ssa Ludovica Marinaro, relazionando in merito ad un documento a cura della vicepresidente di TES Silvia Viviani e della Marinaro. 

La rigenerazione urbana non è una nuova categoria di intervento edilizio. È un orizzonte culturale a forte impatto sociale, ambientale ed economico. Il salto di qualità che si devono prefiggere le azioni legislative in materia di rigenerazione urbana è a nostro avviso riferibile ad alcuni aspetti fondamentali: la necessità di far collimare uno scenario politico-culturale solido e un quadro legislativo chiaro, semplice e perciò difficile da eludere, la possibilità di sostenere il processo con il quale si genera e si redistribuisce valore pubblico attraverso le politiche urbane e la necessità di rendere più semplici e certe le procedure. 

Altra questione fondamentale riguarda le politiche abitative e la rigenerazione urbana, che sono strettamente interconnesse, perché attraverso gli interventi di rigenerazione urbana si tende sia a recuperare alloggi al patrimonio di edilizia residenziale pubblica sia a operare in favore di una complessiva qualità dell’abitare.

Si ritiene necessaria la creazione di meccanismi attuativi il più possibile semplici, chiari e comprensibili che consentano di applicare metodi e obiettivi della rigenerazione urbana anche nella pianificazione ordinaria oltre che in ambiti strategici dedicati specificatamente al complesso di azioni materiali e immateriali che connotano precipuamente la rigenerazione. A tal fine è strategicamente importante non aggravare le procedure riferite al governo del territorio comunale che già risultano complesse e diversificate per le varie legislazioni regionali in materia.

Sono necessari, per concludere, un fondo statale ordinario dedicato alle aree che esprimono forme materiali e immateriali di disagio urbano, superando i concetti di centro e periferia tramite indicatori di disagio urbano; l’integrazione delle risorse per bonus fiscali per il rinnovo urbano se ricadenti in aree urbane degradate; interventi di demolizione e ricostruzione di complessi edilizi esistenti, che risultano energivori, privi di sicurezza sismica, inadeguati dal punto di vista della qualità abitativa”. ha sostenuto la dott.ssa Ludovica Marinaro nel corso dell’audizione

In allegato la documentazione: