Programmi di finanziamento specializzati per la transizione del sistema produttivo dell’Unione Europea in un’ottica “green”. La proposta arriva dell’associazione Transizione ecologica solidale (TES), presieduta dal deputato, già ministro dell’Ambiente e della Giustizia, Andrea Orlando.

“Riteniamo che il momento sia quello giusto – spiega il direttore di TES Michele Fina – perché l’Unione europea sta definendo gli assetti del proprio futuro, attraverso la scelta dei vertici delle istituzioni a cui seguirà quella dei membri della Commissione, e la discussione sulle direttrici del bilancio comunitario, quindi dei fondi strutturali per il settennato 2021 – 2027. Inoltre i risultati delle ultime elezioni per il rinnovo del Parlamento europeo hanno inequivocabilmente mostrato un aumento di sensibilità rispetto ai temi che riguardano l’ambiente e il contrasto al caos climatico”.

Per Fina “questo non può che tradursi in un miglioramento di efficacia delle azioni e degli strumenti che l’UE ha a disposizione in questo ambito. Esistono diversi programmi e linee di finanziamento che chiamano direttamente in causa l’ambiente, il clima, la sostenibilità, ma noi riteniamo che occorra agire più in profondità, in modo specifico e coordinato, lavorando sulla conversione dei modelli di produzione delle imprese dell’UE. Le azioni potrebbero essere tante ma, per cominciare, un’idea potrebbe essere quella di prevedere, ad esempio, che all’interno del programma Horizon 2020, attualmente finanziato con 97 miliardi di euro, sia istituita una linea specifica per sostenere la transizione e la riconversione dei modelli di produzione delle nostre imprese in chiave ecologica. Cominciare ad agire sul funzionamento dell’economia e della produzione industriale significa favorire nella maniera più efficace possibile una società più rispettosa dell’ambiente, e in linea con il rispetto dei parametri oramai ritenuti ineludibili per scongiurare il riscaldamento globale e salvaguardare la specie umana. L’Unione Europea è leader globale in termini di politiche ambientali, dobbiamo lavorare affinché questo primato non si traduca solo in vincoli ma funga da volano e valore aggiunto per la competitività del nostro sistema e delle nostre imprese a livello mondiale”.